Piano paesaggistico regionale: utile strumento di crescita sostenibile o labirinto normativo asfissiante per l’economia del territorio?

Piano paesaggistico regionale: utile strumento di crescita sostenibile o labirinto normativo asfissiante per l’economia del territorio?

Domani, 3 ottobre 2013, alle 12, i massimi rappresentanti dei Collegi dei Geometri e Geometri Laureati della Puglia parteciperanno a Bari, presso la sala “Guaccero” del Consiglio regionale, ad un’audizione con gli Assessori regionali alla Qualità dell’Ambiente a all’Assetto del Territorio. L’iniziativa è stata promossa da Donato Pentassuglia, presidente della 5^ Commissione consiliare permanente “Ecologia, tutela del territorio e delle riso Domani, 3 ottobre 2013, alle 12, i massimi rappresentanti dei Collegi dei Geometri e Geometri Laureati della Puglia parteciperanno a Bari, presso la sala “Guaccero” del Consiglio regionale, ad un’audizione con gli Assessori regionali alla Qualità dell’Ambiente a all’Assetto del Territorio. L’iniziativa è stata promossa da Donato Pentassuglia, presidente della 5^ Commissione consiliare permanente “Ecologia, tutela del territorio e delle risorse naturali, urbanistica, lavori pubblici, trasporti ed edilizia residenziale”.

All’incontro, che riguarda il Piano paesaggistico regionale adottato con Delibera della Giunta regionale n. 1435 del 2 agosto scorso, sono stati invitati a partecipare anche i rappresentati degli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti, dei Chimici, degli Agronomi e Forestali, nonché della Confindustria, dell’Ance, dello Studio architettura Librato e dei Collegi professionali degli Agrotecnici, dei Periti agrari e dei Periti industriali.

Durante l’incontro Eugenio Rizzo, presidente del Comitato regionale dei Geometri e Geometri Laureati della Puglia, consegnerà all’assessore Angela Barbanente il seguente documento condiviso da tutti i presidenti dei Collegi dei Geometri della regione:

“Premesso che l’intento della categoria dei Geometri e Geometri Laureati Liberi Professionisti che ho l’onore di rappresentare è quello di analizzare in modo critico e costruttivo l’impatto che uno strumento di pianificazione urbanistica di tale rilevanza può avere sul nostro territorio e sull’intero territorio regionale, ritengo siano opportune alcune brevi considerazioni e una veloce disamina delle problematiche connesse all’entrata in vigore del nuovo strumento di pianificazione territoriale.

1. Il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, essendo uno strumento di pianificazione coordinata e di armonizzazione normativa delle procedure e degli iter autorizzativi in ambito urbanistico e paesaggistico, avrebbe dovuto essere costruito e condiviso nei suoi passaggi fondamentali (studi preliminari, mappatura, redazione delle norme tecniche, individuazione delle norme vincolistiche) da tutti i Comuni, dagli addetti ai lavori (tecnici progettisti), dai responsabili degli uffici tecnici, dai G.A.L, dalle Unioni dei Comuni, dalle Provincie, dalle associazioni di tutela ambientale, non limitando il tutto al semplice ascolto di decisioni e di elaborazioni finali già pre-confezionate. I rari incontri che hanno preceduto l’adozione del PPTR , si sono rivelati, infatti, come un mero processo di informazione pubblicitaria e cattedratica del nuovo strumento, i cui contenuti e prescrizioni sono venuti fuori, in tutta la loro veemenza normativa, a giochi fatti, non lasciando ad oggi alcuno spazio di discussione e di emendabilità necessario per limitarne i danni di natura economica e di sburocratizzazione dei processi autorizzativi in edilizia.

2. In ogni ambito, infatti, qualsiasi novità comporta naturalmente l’aprirsi di chiari fronti di discussione. Con un vizio propriamente italiano, invece, nel caso del PPTR sembra che “chi si schiera dalla parte del piano e dell’assessore che lo ha voluto e propugnato, debba essere assurto alla categoria dei buoni mentre chi a quel piano muove critiche di metodo e di merito è certamente cattivo, nemico dell’ambiente e colluso con il mondo dell’edilizia selvaggia”. A questo modo manicheo di agire la categoria dei Geometri intende sottrarsi.

3. Il Piano, così come redatto e proposto, per le cose buone che contiene va fatto proprio perché certamente costituisce un’ulteriore tutela e, paradossalmente, promozione del territorio, ma per le cose che non vanno (e molte non vanno, sia nel metodo che nel merito) va non combattuto ma positivamente criticato, migliorato, emendato e modificato.

4. L’assessore Angela Barbanente deve avere il coraggio di modificare il PPTR, alla luce delle notevoli quantità di discrepanze normative, di problematiche, di sovrapposizioni vincolistiche e di erronee mappature di alcune aree del territorio. Non basta fare incontri con 500 partecipanti dove non si hanno nemmeno 30 secondi di tempo per esprimere le proprie idee e/o perplessità.

5. Venendo al “metodo”, la domanda che pongo all’assessore Barbanente è la seguente: il PPTR costituisce un atto autoritativo “proveniente” da un potere discrezionale e “libero” quanto alla sua espressione (ovviamente non si parla degli aspetti tecnici ma esclusivamente volitivi) oppure, secondo la moderna cultura amministrativa, se non proprio “contrattato” è comunque un atto "concertato” o anche solo “partecipato”? Se la prima è la risposta giusta allora la Regione vada avanti senza infingimenti: adotti ed approvi il piano assumendosene la relativa responsabilità politica e gestionale; se invece è la seconda, allora proprio non ci siamo.
Si è assistito, prima, durante ed ora, a operazioni che, sotto le mentite spoglie di quel “diritto partecipativo", sembravano molto più il tentativo di imporre la prima delle soluzioni (quella autoritativa) con una operazione, non del prendere o del lasciare, ma solo del prendere: i bravi ed i buoni spiegano agli altri perché sono cattivi.
Ed allora ed in concreto: è possibile pensare che una operazione così complessa e “penetrante”, sia nella vita sociale e sia nel territorio, possa essere “strozzata” in termini così ristretti, ed adottata nel mese di agosto?

Nel merito, ma solo brevemente, gli effetti studiati delle sue prescrizioni sono stati calcolati solo sui “massimi sistemi” o qualcuno si è reso conto che una “riga” tirata più o meno superficialmente ha trasformato in un bene paesisticamente rilevante il giardino intorno alla casa dell’ultimo cittadino dell’ultimo paese della Puglia?

Spero che il 3 ottobre sia il punto di partenza per una rivisitazione critica del PPTR, cercando di eliminare tutti gli aspetti di incertezza e di immobilismo amministrativo che ha creato, al fine di rendere il nuovo strumento urbanistico capace di proteggere le bellezze paesaggistiche del territorio, coniugando però il tutto con lo sviluppo economico e con un sistema di edilizia pulita che i Geometri, da sentinelle del territorio, hanno da sempre messo in atto nell’agire quotidiano”.

Lecce, 2 ottobre 2013

L’Ufficio di Segreteria

Comunicato stampa del 2-10- 2013 (PPTR)

Intervento presidente Rizzo – “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 2-10-2013

Articolo "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 3 ottobre 2013

Articolo "Nuovo Quotidiano di Puglia" del 3 ottobre 2013