Edifici storici: obbligatorio il modulo per il rischio sismico
INFORMATIVA “PROFESSIONE GEOMETRA” DA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE GEOMETRADal 1° settembre 2015, è scattato l’obbligo di compilazione di una nuova scheda per ottenere l’autorizzazione degli interventi sugli edifici storici, come previsto dalla circolare 15/2015 adottata dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo (Mibact) per la tutela del patrimonio architettonico e la mitigazione del rischio sismico.Per interventi di miglioramento INFORMATIVA “PROFESSIONE GEOMETRA” DA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE GEOMETRA
Dal 1° settembre 2015, è scattato l’obbligo di compilazione di una nuova scheda per ottenere l’autorizzazione degli interventi sugli edifici storici, come previsto dalla circolare 15/2015 adottata dal Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo (Mibact) per la tutela del patrimonio architettonico e la mitigazione del rischio sismico.
Per interventi di miglioramento sismico, anche di singoli elementi strutturali, o per interventi di manutenzione straordinaria, che prevedono lavorazioni edili significative nei confronti dell’interazione con la struttura, bisognerà allegare alla richiesta di autorizzazione o di pareri la scheda sinottica degli interventi.
Gli interventi di riparazione locali, o quelli più estesi, devono essere effettuati seguendo l’approccio del miglioramento sismico, previsto dall’articolo 29 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs 42/2004), e verificando l’applicazione dei criteri contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 febbraio 2011, contenente la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle NTC – Norme tecniche sulle costruzioni (DM 14 gennaio 2008).
Nelle manutenzioni straordinarie il Mibact prescrive inoltre particolare attenzione alle lavorazioni edili anche non riguardanti gli elementi portanti, come la realizzazione o la modifica di porte e finestre, l’introduzione di pavimenti più pesanti, la modifica del manto di copertura, la modifica della distribuzione dei tramezzi, le tracce e i fori che riducono le sezioni resistenti.
L’applicazione di queste pratiche consentirà, la rilevazione di altre carenze eventualmente già esistenti e non connesse con i progetti da realizzare, ma anche la previsione di ulteriori interventi senza sensibili costi aggiuntivi.
La raccolta delle schede, che saranno archiviate nella piattaforma "Community Mibact", renderà possibile l’aggiornamento delle mappe di rischio dei centri urbani.
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